Diamanti for dummies

Diamanti for dummies

 Cos'è il Diamante?

I miti e le leggende provenienti dalla Grecia antica affermano che i diamanti sono " schegge di stelle cadute dal cielo" .

i greci per rendere l'idea lo chiamavano "Adamas" , l'invincibile, parola dei gironi nostri che deriva proprio da questo termine.

Gemma di formazione intrusiva, è composto di un solo elemento: il carbonio, appartiene al sistema cristallino cubico, si presenta comunemente in forma ottaedrica meno in quella cubica o dodecaedrica. 

Il carbonio è anche il principale componente della grafite che usiamo per scrivere (la comune matita), ma in questo caso il carbonio si è cristallizzato, ovvero formato, a pressioni e temperature più basse, soprattutto è stato estratto molto più lentamente, infatti il diamante per rimanere tale deve essere trasportato in superficie molto velocemente dall'eruzione vulcanica.

le condizioni necessarie per far si che si formi il diamante sono le seguenti: una temperatura di circa 1300°C con una pressione di circa 70.000 atm. condizioni che si trovano solo a 130\200 chilometri sotto la superfice terrestre, dove è presente attività vulcanica. 

i diamanti che si trovano ai gironi nostri possono avere anche qualche decida di milioni di anni.

Il Diamante non si può rompere, lo sanno tutti.

E invece si. Nel 15° secolo si scopri che la durezza del diamante non è la stessa in tutte le direzioni.

caratteristica definita " durezza direzionale". significa che in alcune direzioni la durezza del diamante è inferiore rispetto ad altre, in questo modo è possibile tagliare e trasformare un "insignificante" pietra grezza in uno splendido diamante sfaccettato che esalta ancora di più le sue caratteristiche. 

la durezza del diamante venne meglio descritta poi da Fredrich Mohs che compose la famosa scala della durezza di Mohs da 1 a 10. 

il diamante è l'unico materiale a raggiungere il livello massimo di 10. appena sotto il corindone (liv. 9).  ma con una differenza, da un livello all'altro si aumenta la durezza di un solo livello per volta, mentre tra il diamante e il corindone ci sono ben 140 volte in più di differenza, anche se solo un gradino più sopra. come tra il liv. 1 e il liv. 9. 

Ma il Diamante non ha colore è bianco.

Bianco è il latte, bianche sono le pecorelle, il Diamante è incolore.

ovvero è l'unione di tutti i colori dello spettro cromatico, che ne derivano una luce bianca, tecnicamente parlando il colore è il risultato dell'assorbimento selettivo della luce da parte di un determinato materiale.

il colore nel diamante è importantissimo, sia economicamente che esteticamente, perché è quel paramento che soggettivamente ci attrae verso la pietra.

un cristallo di diamante "perfetto" privo di elementi in traccia o di centri di colore apparirà perfettamente incolore.

la gamma di colori nei diamanti e sorprendente, spazia da rosa a rosso, al blu, verde, giallo marrone fino al nero. i più rari diamanti colorati naturali sono il rosa e rosso seguiti da verde, blu e porpora.

esistono due macro categorie di diamanti i diamanti di di tipo I e di tipo II.

riassumendo brevemente:

tipo I: esistono quelli di tipo IA: che ne appartengono a quelli con tinte che vanno dall'incolore al giallo chiaro, verdastri o brunastri. colore dovuto alla presenza di particelle di azoto localmente contrate. 

tipo IB: ne appartengono quelli molto meno comuni, hanno una quantità di azoto inferiore, presentano colori generalmente gialli o marroni intensi. 

tipo II: sono quei diamanti che contengono poco o sono privi di particelle di azoto, che ne determina il colore. 

tipo IIA: presentano una bassissima quantità di azoto o nulla, e sono tipicamente molto rari e incolore, non sono conduttori elettrici. ( il Cullinan della regina Elisabetta è di tipo IIA)

tipo IIB: sono quei diamanti sempre molto rari con presenza di Boro, e presentano una colorazione tipicamente blu. (il blu hope, quello del titanic)

mentre pe quanto riguarda diamanti verdi naturali, il colore deriva dalla possibili presenza di materiale radioattivo come l'uranio o il torio nel luogo di formazione.

per quello di color Rosa, dal rosa chiaro al rosa brunastro al rosa intenso, devono il loro colore a deformazioni plastiche nel reticolo cristallino durante la loro formazione.  

tutti questi ultimi diamanti colorati vengono classificati come diamanti "Fancy" o fantasia.

mentre per quelli incolore viene utilizzata la scala alfabetica introdotta dalla CBJIO che parte dalla lettera D (ovvero la più incolore) fino alla Z tipicamente giallastra. 

Cosa si valuta quando si parla di "purezza" del Diamante.

Stiamo parlando delle inclusioni o "pique"

ovvero dei copri estranei al diamante in esame, come granati, spinelli, diaspri, olivine o altri diamanti che si sono formati all'interno di un'altro diamante, durante la sua formazione o mentre il diamante era in sviluppo o successivamente alla conclusione della sua formazione completa.

negli anni '20 il GIA istituì una scala di classificazione, che veniva descritta con l'utilizzo di una lente a 10x, con la quale si classificava, e si classifica l'entità delle inclusioni al suo interno. 

la scala GIA andava da "loup clean" (pulito alla lente) a "Pique". oggi è cambiata articolandosi in maniera più precisa e scrupolosa, con molti altri livelli per descrivere il grado di purezza. 

il massimo giudizio oggi per un diamante è "FL" ovvero flawless perfetta all'esterno, per quanto riguarda proporzioni di taglio politura spessore dell cintura e "pulita" al suo interno, sino ad arrivare alla peggiore, la "Pique 3" con inclusioni visibili ad occhio nudo da chiunque. 

le inclusioni possono anche presentarsi sotto forma di fratture interne al diamante in esame. 

la scala completa:

FL IF VVS1 VVS2 VS1 VS2 Si Si2 Si3 Pi Pi2 Pi3

i gradi di giudizio commercialmente più interessanti vanno da IF a VS2.

 

Ma è Brillante il Diamante o è il Diamante Brillante?

Questo è molto importante, ed è necessario far chiarezza.

spesso si parla di brillante non sapendo che con questo termine si indica SOLO il tipo di taglio, come a dire vorrei un pull-over ma in realtà non specifico se lo voglio di cashmere o sintetico.

Il DIAMANTE è la pietra il BRILLANTE è il taglio. 

non è sufficiente indicare il temine brillante per definire che un materiale sia diamante. potrebbe essere zircone taglio brillante, moissanite taglio brillante ecc ecc..

Per questo sul certificato dei Diamanti troverete indicato Brillante in riferimento al taglio ma la pietra dovrà essere indicata come Diamante.

Quanto pesa un diamante?

I diamanti vengono misurati in carati, ed il peso di un carato è equivalente ad 1/5 di grammo.

Ma come indico il peso di una pietra inferiore ad un carato? Con i punti.

Ad esempio se ho un diamante con circonferenza di circa 3mm significa che la nostra pietra "pesa" 0,10ct o per meglio dire commercialmente 10 punti.

Al di sotto del carato tutti i diamanti vengo "pesati" in punti 0,20ct(punti) 0,50ct (punti o mezzo carato) 0,99ct(punti).

Al di sopra di un carato, esempio 1,20ct, si dice semplicemente 1carato e 20.

Ogni volta che passiamo mezzo carato netto con il peso del nostro diamante, entriamo in uno scaglione superiore economicamente. Ad esempio 0,48ct costerà 8€ , 0,49ct costerà 9€, mentre 0,50ct costerà 12€. E così via aumentato ogni volta che si sorpasserà mezzo carato netto ad es. 1ct , 1,50ct, 2ct, 2,50ct, 3ct e così via.

Le dimensioni contano...ma non sempre

Ovviamente più è "pesante" o grande la pietra, più costerà.

ma alzando e abbassando le caratteristiche tecniche del diamante si può anche ottenere una pietra più grande, con colore e purezza non eccellenti, spendendo meno di una pietra pura più piccola, a seconda se si preferisce la purezza o la grandezza.

Ad esempio un diamante da 3ct colore H/I purezza Si/Si2 con proporzioni politura e taglio non ottimali, costerà meno di un diamante da 2ct colore D purezza IF con proporzioni politura e taglio eccellenti.

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Anche il taglio fa la differenza?

assolutamente si.

il taglio determina 4 punti chiave nel valore che può avere o meno una gemma preziosa, quali

brillantezza esterna 

brillantezza interna

dispersione 

scintillio

queste 4 caratteristiche definiscono quanto una gemme possa incantare coloro che la guardano. definendo la quantità di luce prodotta dalla riflessione della luce sulla superficie delle faccette, dalla riflessione totale della luce sulle faccette del padiglione, la suddivisione e dispersione della luce nei colori spettrali, che ne scaturisce il famoso "fuoco" che si nota muovendo la pietra colpita dalla luce nei vari colori dell'arcobaleno, ed anche lo "scintillio" causato dalla riflessione della luce che colpiscile le diverse angolazioni delle faccette al momento in cui la si guarda.

il taglio a brillante definito nel 1910 dal "padre" di questo taglio appunto, Marcel Tolkowski, definiva proporzioni matematiche che tenevano conto delle proprietà fisiche e ottiche del diamante. più recentemente affinato da Jhonson e Roesch nel 1926, da Eppler nel 1939 fino a Parker nel 1951. 

seguendo precisamente queste proporzioni si otterrà una pietra perfettamente tagliata, capace di far emozionare chiunque e di esaltarne non solo le sue capacità ma anche quelle economiche legate alla sua valutazione finale.

 

I diamanti: il più grande valore nella più piccola forma

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